frammenti di pensieri

Lontana speranza

di Sara Tesconi

Esiste un lontano paesaggio
che si disperde al mio orizzonte
cerco di avvicinarmi
nelle mani un fiore canuto
risalta in questo incessante buio
che soffoca ogni mio fragile respiro.
È blu quel paesaggio
profondo come le acque del mare
calma il mio animo

mi disperdo nelle sue calde acque
le onde mi accompagnano
cullandomi con un lento dondolio
come facevano le parole di mia mamma
intonate in una dolce ninna nanna.
fantasie ecologiche, NNLC Notte Nazionale del Liceo Classico

Portafoto che rispettano l’ambiente

di Serena Mazzoni e Sara Tesconi

In occasione della Notte Nazionale del Liceo Classico del 17 Gennaio scorso, la nostra classe ha preparato portafoto fantasiosi e colorati da poter vendere nel banco di beneficenza durante la serata.

Per realizzare questi portafoto abbiamo utilizzato moltissimi materiali di riuso tra cui: tappi di bottiglie di plastica, fogli di riviste, cartoncini e altri oggetti di uso decorativo come tempere e glitter. Si sa, le cose fai da te richiedono una buona dose di pazienza, voglia di fare e fantasia che, per fortuna, non ci sono mancate.

La realizzazione del progetto si è svolta come una vera e propria macchina di montaggio: chi si occupava della base del portafoto, chi delle decorazioni, chi dell’assemblaggio. I portafoto sono stati realizzati con cartoncini colorati, che venivano prima piegati a metà, poi ritagliati solo su una faccia per formare il bordo della cornice. Le decorazioni invece sono formate da “rotolini” e da tappi di bottiglia. I primi sono fogli di riviste arrotolati inizialmente a formare una sorta di cannuccia, poi su loro stessi, ricoperti di colla vinilica e colorati con le tempere una volta asciutti. Sui tappi delle bottiglie sono stati disegnati diversi paesaggi (del resto la Terra ci regala straordinari squarci di natura, quindi perché rovinarli?) con grande bravura, nonostante i pennelli decisamente non adatti ad un tipo di lavoro così minuzioso. La fase di assemblaggio e ritocco prevedeva l’uso delle decorazioni, di nastri dorati, glitter, molta colla e precisione.

Alcuni ragazzi si sono poi dedicati alla ricerca di frasi d’autore (scritte in hand lettering) per ricordare l’importanza dell’ambiente, tema centrale dell’evento.

impressioni di viaggio

…dal treno, direzione Amantea

di Sara Tesconi

Per quanto possa sembrare strano, è l’una di notte e sono in treno con la mia famiglia, diretta verso Amantea, una città sul mare in Calabria; è già tardi ma non riesco ad addormentarmi a causa delle ansie e delle paure che affollano la mia mente e pare non abbiano intenzione di uscirne. Il motivo per cui sento il bisogno di scrivere è proprio questo: ho bisogno di sfogarmi e cercare di liberare la mente da questi strani pensieri. Non so proprio perché continuo ad avere paura…sono abituata a prendere spesso il treno, certo di notte però ha tutt’altro effetto! Probabilmente il buio mi fa sentire impotente e non riesco a vedere cosa ci sia fuori dal finestrino, tranne alcune stelle che sembra vogliano farmi compagnia lungo il tragitto. Inoltre dei brividi lungo la schiena mi fanno tremare ogni volta che le ruote smettono improvvisamente di girare e si fermano in punti isolati, lontani dalle stazioni. Ho costantemente il terrore che possa accadere qualcosa di brutto e che il treno deragli di colpo, mentre qui i viaggiatori stanno dormendo un sonno profondo. Per cacciare via queste mie fobie penso alla vacanza in Calabria: mi divertirò? farà caldo? il Sud sarà bello come sostiene la maggior parte delle persone? Per me è la prima volta. Non so cosa aspettarmi, ma mi aspetto da questo viaggio dei cambiamenti nei rapporti con la mia famiglia durante le calde giornate di mare: ogni volta che si parte si costruiscono nuovi ricordi che, per quanto piccoli, rimarranno indelebili nel cuore. Mi auguro di poter migliorare i rapporti con mio fratello Enrico: nella vita di tutti i giorni ci consideriamo poco, perciò voglio sfruttare questi giorni di vacanza al meglio, per rafforzare il nostro legame.

Sta calando il silenzio nella cabina in cui mi trovo. Auricolari, playlist, il timbro dolce e ovattato di una giovane cantante americana: solo così, finalmente, riesco a sentire gli occhi pesanti e mi ritrovo costretta a chiuderli, abbandonandomi al sogno, coccolata da una voce candida.

Ecco. Li riapro. Finalmente Amantea.

questione di prospettiva

Adolescenti VS adulti: la playstation

di Sara Tesconi

Ragazzo. E anche oggi inizia una nuova giornata estiva; già, perché finalmente, dopo un lungo periodo buio chiamato “scuola”, quando ancora l’estate sembrava un miraggio, anzi no, un’utopia, le vacanze sono arrivate. Ebbene, i miei programmi per oggi sono ben chiari: dormire fino a tardi, riempire il mio piccolo stomaco di cibo che agli adulti piace tanto chiamare “spazzatura” e soprattutto videogames. Come potrei passare la mia estate al meglio senza una partita con i miei amici sulla playstation? Giocare con loro è assolutamente divertente, però mia mamma sente sempre il bisogno di intromettersi: voglio dire, le voglio un mondo di bene, ma diventa troppo irritante quando inizia a sgridarmi perché da troppe ore gioco alla playstation. Non penso di giocarci così tanto tempo come dice lei, e poi che male c’è se passo un po’ del mio tempo libero davanti a uno schermo?

Adulto. E anche oggi inizia una nuova e lunga e stancante giornata estiva, già, perché le vacanze estive sono arrivate per tutti tranne che per me! I programmi della mia giornata sono ben chiari: alzarsi presto, fare una doccia veloce, andare a lavorare cercando di non arrivare tardi e di non scordare nessun documento a casa, perché vorrei evitare la ramanzina del mio capo, tornare a casa, preparare il pranzo per il mio sfaticato figlio e poi finalmente… rilassarmi? Magari, invece no, proprio quando ho del tempo libero e mi piacerebbe andare con mio figlio al mare arriva il grande problema: non possiamo uscire perché lui è impegnato a giocare con i suoi amici davanti alla play…play…playstation, va bene insomma, quel catafalco di metallo che a lui sembra tanto indispensabile. Poi sarebbe comprensibile se ci giocasse una mezz’ora, in realtà ci passa delle ore, e così mi ritrovo sempre a sgridarlo. Ma perché non riesce a rendersi conto di quanto può fargli male restare davanti a uno schermo per l’intera giornata?

classici e moderni dall'infanzia all'adolescenza, recensioni

“We are family”, recensione

di Sara Tesconi

La proposta che mi ha maggiormente interessato è sicuramente il libro di Fabio Bartolomei intitolato “We are family”. Prima di leggerlo, devo ammetterlo, mi aveva colpito la copertina, probabilmente per il semplice fatto che era azzurra, cioè del mio colore preferito. Si potrebbe dire è meglio giudicare un libro dalla copertina! Con questa affermazione intendo dire che quello che ho letto è stato inaspettatamente bello e interessante, degno della sua stessa copertina, che lo rispecchia molto, a mio parere. Lo consiglierei ad un mio coetaneo? Ma certamente. Questo libro che racconta la storia dello stravagante “Al” Santamaria, prima bambino, poi adolescente ed infine adulto, mi ha insegnato tanto e ha suscitato svariate emozioni, dalla simpatia, strappandomi un sorriso ogni tanto, alla tristezza, facendomi addirittura piangere. Il fatto che un libro susciti delle emozioni e dei sentimenti belli è per me un punto molto importante e penso che sia indispensabile per rendere il lettore interessato, spingendolo a divorarsi le pagine del libro. Ecco perché lo suggerirei ai miei coetanei. Voglio sottolineare però un’ultima ma non meno importante osservazione: tralasciando la copertina e le emozioni suscitate, sono rimasta colpita dalla psicologia del protagonista. Il narratore, per quanto sottolinei la sua genialità, sembra quasi far vivere il ragazzo in un mondo tutto suo, mostrandoci il suo modo di vedere le varie situazioni, più o meno difficili, in cui si trova, estraneo al “mondo dei comuni”. A questo punto mi chiedo se sia così, se ogni genio vive in un mondo tutto suo nel quale i “normali” non possono entrare.